Reti al lavoro
Reti al lavoro: percorsi in comune per giovani e donne in senegal. la ricerca come azione condivisa.
Reti al lavoro: percorsi in Comune per giovani e donne in Senegal è un progetto di cooperazione decentrata, promosso dalla Regione Piemonte e finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Avviato a maggio 2022, per una durata complessiva di tre anni, è incentrato sui temi delle politiche attive del lavoro e dell’inserimento professionale, rispondendo primariamente agli obiettivi 8 Lavoro dignitoso e 17 Partnership per gli obiettivi dell’Agenda 2030. È realizzato nei Comuni di Coubalan, Ronkh, Louga, Thiès Ouest, Pikine Est, rispettivamente in partenariato con i Comuni di Asti, Carmagnola, Torino, Cuneo e la Regione Sardegna. Oltre alle autorità locali, il partenariato si compone di un ventaglio di attori ampio e variegato in termini di ruoli e competenze messe in campo di cui fanno parte Ong, centri di formazione e consorzi. In questa rete si inserisce anche l’Università di Torino attraverso il CISAO.
La sfida per un progetto così polifonico è innanzitutto riuscire a coordinare le voci e tenere salda la coerenza tra le varie fasi, nel riconoscimento dei rispettivi ruoli ma anche in un’ottica di complementarietà delle diverse expertise. Nel caso dell’Università di Torino, il ruolo è legato principalmente alla realizzazione di una ricerca-azione partecipativa destinata a identificare e attivare nuovi meccanismi di rafforzamento delle autorità locali in termini di politiche e servizi per l’impiego a supporto di giovani e donne. Questa macro attività si è declinata nel primo anno di progetto in una serie di azioni diverse e concatenate, ma soprattutto co-costruite con i partner locali, sia dal punto di vista delle metodologie che degli strumenti. La sfida iniziale di questo progetto è stata quella di fotografare e comprendere il vasto e composito panorama dei servizi statali per l’impiego già esistenti e aprire canali di comunicazione, molto poco sviluppati o pressoché inesistenti, con i Comuni. Andando in ordine cronologico: sono stati costituiti dei Quadri di Concertazione sul tema del lavoro, uno in ogni Comune di intervento; in seno ai Quadri si è avviata una cartografia dei servizi statali per l’impiego già esistenti per comprendere l’ecosistema istituzionale nel quale inserirsi; è stata realizzata una raccolta dati, da un lato su difficoltà e bisogni dei Comuni in materia di servizi territorializzati per l’impiego, e dall’altro sui bisogni di formazione e inserimento professionale di giovani e donne.
I Quadri di Concertazione sono stati dotati di linee guida elaborate congiuntamente dall’Università insieme al partenariato, e attivati come strumento rappresentativo (di istituzioni, società civile e servizi per l’impiego), consultivo (in termini di dialogo e condivisione dei processi decisionali) e operativo (in termini di concepimento di strategie territoriali in materia di politiche del lavoro). Rappresentano dunque il nucleo strategico e braccio tecnico dei Comuni.
Questo percorso iniziale è servito, da un lato ad analizzare i bisogni dei Comuni in materia di politiche e servizi per l’impiego, ma anche a identificarne le potenzialità, attraverso una logica territorializzata, e dall’altro a raccogliere dati a livello comunale (spesso inesistenti, o molto difficili da reperire) sulla popolazione giovanile e femminile. Sulla base dei dati e dei bisogni raccolti in ogni territorio, sono stati attivati dei corsi di formazione per giovani e donne, e in fase successiva sarà prevista la creazione di start- up. Parallelamente saranno rafforzati (laddove esistono già) o creati dei centri servizi comunali per l’impiego, ovvero l’ultimo tassello mancante. Lo stato senegalese ha investito molto sul tema dell’inserimento professionale attraverso l’attivazione di finanziamenti e servizi, decentralizzando a livello regionale e dipartimentale, mentre il livello comunale si trova ancora in una posizione marginale in cui manca un reale trasferimento di risorse umane e finanziarie, come prevede la riforma della decentralizzazione in Senegal (Acte III de la décentralisation). Reti al lavoro si inserisce pienamente nel tracciato di tale riforma e, più in generale, delle politiche nazionali, e i centri servizi comunali costituiranno, al tempo stesso, il braccio operativo dei Comuni e l’amplificatore del processo che si sta gradualmente costruendo. I giovani e le donne beneficiarie dei corsi di formazione sono 75 per ogni Comune, per un totale di 375, ma i partenariati strutturati all’interno dei Quadri di Concertazione (obiettivo 17) e la creazione dei centri servizi comunali (obiettivo 8) consentiranno ai Comuni di rafforzare le loro competenze e capacità in materia di inserimento professionale e raggiungere così più diffusamente la popolazione.
Questo progetto, oltre le attività di formazione e creazione di start-up, si propone di incidere soprattutto a livello di processo istituzionale attraverso una logica territorializzata dello sviluppo che, in questo caso, permetterebbe inoltre di canalizzare i finanziamenti statali in maniera pertinente in base all’identificazione puntuale dei bisogni locali. L’azione dell’Università tocca così due livelli: la co-costruzione con i territori di strumenti, dati e strategie attraverso una metodologia di lavoro condivisa, e la sistematizzazione del processo. Quest’ultima porterà auspicabilmente all’identificazione di azioni pilota a partire da questi Comuni senegalesi concepiti come cinque laboratori in cui si stanno sperimentando pratiche di sviluppo localizzate sul tema dell’impiego, e che serviranno ad agire in termini di advocacy e di durabilità delle pratiche stesse.
Marta Mosca, Università di Torino – CISAO Daniela Guasco, RE.TE. Ong